UN’IPOTESI DI FISICA NON GALILEIANAL’argomento discusso in queste pagine è sommamente importante,
sebbene la mia trattazione sia inadeguata e forse persino miserevole. Obiettivo dell’indagine è la conquista del perno attorno al
quale ruotano molte scienze, ed in particolare la Fisica, intesa nel senso
più ampio. Questo articolo sarà pubblicato nella sua forma completa a tempo
e luogo, quando avrà trovato una sede idonea; per momento è offerto
all’attenzione del pubblico attraverso lo strumento della Rete, allo scopo di
ottenere un ritorno utile alla stesura definitiva. Internet, come il mondo stesso, è patria di ogni sorta di
Umanità: ci sono lettori frettolosi, che vogliono decidere ogni cosa su due
piedi, in pochi istanti, senza pensare. Ci sono lettori che non conoscono affatto la Fisica, altri che
la conoscono e la vogliono conoscere soltanto dogmaticamente, altri che
accettano ed accolgono soltanto enunciazioni in tutto o in parte irrazionali. Ci sono lettori arroganti, ed altri – una gran quantità – senza
scrupoli; molti sono privi di reale interesse per questi argomenti,
moltissimi non hanno oggettivamente la capacità di comprendere ragionamenti
difficili. Con tutta l’umiltà della quale sono capace, e cosciente (almeno
in parte) del peso schiacciante dei miei limiti, sono costretto a dire a tutti
costoro “tornate a riveder li vostri liti”. Rimangano soltanto coloro i quali aspirano sinceramente almeno al
profumo della verità e accettano che il percorso di ricerca, come una
sorta di divinità, esiga in sacrificio per prima cosa le certezze
apparentemente più solide – prima di tutte quella (risolutiva) dell’infinità
dell’aritmetica empirica. Il mare che dobbiamo attraversare è tempestosissimo sebbene in
lontananza si possa intravedere – se non è un’illusione – la terraferma; e
davanti all’innovazione la maggiore difficoltà non sta nel recepire le nuove
idee ma nel liberarsi dalle vecchie. PER
CHI HA DECISO DI CONTINUARE
Chi ha scelto di proseguire in
questa lettura conosce la Fisica contemporanea almeno quanto basta a
desiderare di evadere dal bozzolo di difficoltà, sempre crescenti, che essa (appunto
come una crisalide) avvolge senza posa intorno a sé stessa. Ogni dottrina fisica, vista nel suo complesso, è uno strumento
di osservazione; e come tale stabilisce che cosa vede e che cosa non vede, e
come vede. Anche la nuova fisica cui qui speriamo di dare inizio è uno
strumento di osservazione, ma sussistono differenze fondamentali. La Fisica tradizionale ammette leggi esterne a sé stessa, ed
anzi ne va in cerca: pertanto non è necessaria e di conseguenza non può
essere sufficiente. La forma di fisica non galileiana della quale parliamo non
ammette leggi esterne a sé stessa, e pertanto è necessaria; ma potrebbe non
essere sufficiente, ossia potrebbe finire per manifestarsi come una rete
dalle maglie troppo larghe. La Fisica tradizionale investiga il possibile, la nostra fisica
(che è una porzione finita della matematica) investiga l’esistente. Chi non è interessato a queste cose deve cedere; chi invece ha
interesse è invitato a procedere. |
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